Alberto Secci nasce a Ruinas, piccolo centro della provincia di Oristano. Trascorre parte dell’infanzia e dell’adolescenza nel villaggio minerario di Ingurtosu (CA). Dopo gli studi, svolti per la maggior parte, da autodidatta, diviene insegnante elementare e si laurea in Pedagogia. Collabora alle attività didattiche nella Facoltà di Magistero di Cagliari e, nei tardi anni Settanta, diviene dirigente scolastico e addetto culturale nei Consolati d’Italiaall’estero. Pubblica, tra altri lavori, i saggi “La scuola in Svizzera e Aspetti e condizioni che fondano le premesse educative del linguaggio dell’insegnamento”. Già autore di articoli e interventi in riviste culturali (“Rinascita Sarda”, “Realtà Nuova”, “Làcanas”), dal 1997 si dedica prevalentemente alla narrativa, esordendo con “Gicka”. “Il fragile romanzo di una pernice”, che è stato tradotto anche in portoghese e presentato in altri Paesi. Nel 2007 pubblica “Dulcòe”. “I racconti scandalosi della madre” e, in seguito, la raccolta di racconti “Gli asparagi” (2009). Nel 2016 pubblica il romanzo “Il domatore” e “Dai pascoli alle miniere”. “Amare la maestra” è il suo ultimo lavoro di narrativa.