In quiescenza da circa tre anni, si fa per dire, in quanto le esperienze di servizio presso una forza di polizia e la mia indole, hanno indirizzato il mio interesse verso lo studio della criminologia della quale ho acquisito una specifica qualifica, e la Psicologia, per la quale sono correnti gli studi universitari. Pertanto, il nuovo lifestyle di vita post divisa è stato caratterizzato da specifiche competenze criminologiche ed investigative. La mia vicinanza alla scrittura, dopo l’opera autobiografica “La fatalità di vivere la bella Vita”, è diretta allo studio della mentalità che spazia tra l’anticonformismo, la devianza, per culminare nella criminalità, con particolare focus sul fenomeno dello Stalking e potenziali disturbi della personalità. Mondi apparentemente indecifrabili, imprevedibili, quasi imperscrutabili. La chiave di lettura, se pur non facile, potrebbe proprio essere la prevenzione, non solo diretta alla sensibilizzazione delle coscienze, ma proprio di ordine pratico, ovvero che insista sulla tutela della donna, in particolari situazioni di criticità, in modo pratico, efficiente e strutturato. La soluzione potrebbe essere dietro l’angolo; a volte basterebbe solo la volontà politica, che vada oltre le demagogie e le contorte strade che caratterizzano l’applicazione della fredda legge.