Caro Vito, ho da poco concluso il lavoro di pubblicazione del mio libro con la Booksprint. Devo ringraziare il tuo Staff per la gentilezza con cui mi hanno accolto, la pazienza con cui mi hanno seguito, la disponibilità e la professionalità dimostrate nell'accogliere tutte le mie richieste. Barbara, Federica e Gerarda in particolare non mi hanno fatto sentire la lontananza fra Salerno e Bari, ci siamo sentiti tante volte che sembrava che stessero nella stanza accanto. Complimenti all'organizzazione, pubblicare un'opera con Voi è un piacere. Veramente grazie di tutto Ti saluto. Giovanni Martucci (figlio di Antonio)
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Antonio Martucci nacque ad Acquaviva delle Fonti (BA) il 18/06/1922. Studente presso l’Istituto Tecnico Industriale “A. Volta” di Napoli, a dicembre del 1941 fu chiamato alle armi e destinato sul fronte Russo in piena seconda guerra mondiale. A conclusione del conflitto nel 1945, dopo un lungo e doloroso periodo di prigionia, riuscì a tornare in Italia, e due anni dopo ad entrare nelle Ferrovie dello Stato a Taranto. Sposato con quattro figli, nel 1967 viene trasferito a Barletta e nel 1969 a Bari, dove conclude la sua attività lavorativa e la sua esistenza. Padre affettuoso e attento alle esigenze familiari, ma anche severo quando necessario. Lo studio per lui era la chiave del futuro: “Bisogna studiare se si vuole essere liberi e diventare qualcuno nella vita”, una raccomandazione che estendeva a tutti. A Napoli aveva vissuto gli anni dell’adolescenza fino al diploma, fu pupillo della sua insegnante di lettere che, apprezzando la sua propensione per gli studi umanistici, lo invitava spesso con sé ad incontri letterari, in uno dei quali ebbe occasione di conoscere personalmente Benedetto Croce, ricordo emozionante ogni volta che lo ripeteva. Attento e costante anche nella cura della sua salute sempre più provata, è morto all’età di 82 anni nel pieno possesso delle sue facoltà intellettive.