Raccontare e scrivere vuol dire vivere altre vite, parallele a quella reale. Immaginare personaggi, crearne la storia, muoverli a piacimento (in prima battuta), definirne successi e sconfitte, farli interagire con altri attori è esaltante. Quando ciò accade mi sembra d’essere il burattinaio che decide sorti, vittorie e sconfitte delle sue creature. Questo però solo all’inizio della vicenda. Poi capita che quei personaggi immaginari migrino verso contorni reali e che prendano la mano, stringendo e costringendo la libertà della penna di chi li ha partoriti. Scrivere è spendere bene il proprio tempo.