Dopo aver ricevuto le copie del mio libro, sento di dover sinceramente ringraziare la Booksprint, i suoi titolari e collaboratori per l'ottimo lavoro e per la pazienza dimostrata in tutte le fasi di preparazione. Fare gli editori può darsi sia anche semplicemente un mestiere( a volte anche fare gli scrittori), credo però che l'iniziativa della Booksprint sia lodevole perchè consente a tutti di avvicinarsi a questo mondo senza troppa prosopopea. Molti di noi che hanno scritto sono persone semplici che, semplicemente, volevano raccontare una storia, parlare della propria professione, fantasticare di mondi possibili. Dare loro questa possibilità è uno spazio di libertà per tutti noi! Non spetta agli scrittori o alla redazione stabilire valori e valenze dei lavori, solo i lettori hanno questo diritto! Forse nessuno di quelli che ha pubblicato per la Booksprint diventerà un nuovo Camilleri o un Ammaniti o un Eco. Resta a noi che l'abbiamo fatto la soddisfazione di esserci riusciti, per soddisfare un nostro bisogno di comunicazione più che di "gloria", la voglia di raccontare e di farsi raccontare storie, la voglia di avere "confidato" ad altri i nostri pensieri, i sogni, le speranze e, se a qualcuno le nostre parole riusciranno ad emozionare, ad informare, a far sognare, il nostro obiettivo è raggiunto. Grazie di nuovo a Vito a Carlo e a tutti i loro collaboratori.
"Nato a Napoli nel 1955, negli anni ’60 si trasferisce a Brescia, dove nel ’75 si diploma all’Istituto Tecnico Industriale. Oltre all’attività professionale coltiva però la sua vera passione: la pittura e il disegno, tenendo numerose personali e collettive. Nel 2000 interrompe definitivamente la sua attività professionale e si trasferisce a vivere e lavorare in Sardegna, dedicandosi esclusivamente alla produzione artistica. Nel 2006 presenta la sua personale al Museo delle Civiltà del Mare dal titolo “Assolate solitudini”, che presenterà anche a Palazzo Loggia a Brescia. Lavora inoltre alla realizzazione dei disegni di Hibiscus della collezione “Moreno Moretti”. Nasce in quel periodo anche questo primo racconto: “Maninfide”.