Emilio Cioni

Nacqui primogenito a Empoli all’ospedale di San Giuseppe il 16 dicembre 1941, in un giorno che nevicava e molto in ritardo rispetto alle aspettative. Mio Padre era appena partito in guerra per la Grecia e fu fermato prima di lasciare l’Italia. Era morto mio nonno Emilio da circa sei mesi e quindi mi fu nesso il suo nome e fui battezzato in fretta e furia nella Cappellina dell’ospedale. I primi ricordi della mia infanzia sono con mio Padre che faceva il “gatto mammone” nel corridoio della nostra casa di Ovaro. Nacque anche mio fratello Paolo nell’aprile del 1943. Purtroppo mio Padre, poco tempo dopo, preoccupato per quello che stava accadendo, cercando di raggiungerci a casa, fu ucciso dai Cosacchi, nell’eccidio di Ovaro, il 2 maggio 1945. Il giorno dopo mia Madre mi portò a vedere mio Padre disteso su un lettino bianco. Aveva un piccolo foro nella parte destra della fronte con un breve rivolo di sangue ormai secco. Nella stessa stanza, insieme ad altri morti, anche mio nonno, il fornaio, ma non lo ricordo. Mio padre era il Direttore della miniera di carbone, da cui dipendeva tutta l’economia della valle; era anche il Presidente del CLN Val di Gorto e con la miniera era riuscito a salvare anche alcuni ebrei. Feci la prima elementare a Ovaro e quindi ci trasferimmo a Empoli. Ho studiato agli Scolopi: elementari, medie e liceo scientifico; quindi ingegneria a Pisa insieme a mio fratello. Insieme a mille difficoltà dovute a carenze economiche e con mia Madre depressa e malata cominciai a annotare alcuni pensieri che poi sono stati rilegati in fascicoli e che piano piano cercherò di pubblicare, anche se mi vergogno un po’ e soprattutto se la mia veneranda età me lo permetterà.