Ho 53 anni e sono ortopedico. Sono nato a Londra ma cresciuto a Pisa. Questo è il mio primo libro, ma ho scritto negli anni ’86 - ’89 per il mensile “Airone” raccontando delle mie esperienze a cavallo sulle Alpi. Dal 1996 al 2015 sono stato collaboratore per il quotidiano “la Repubblica”, per il quale ho scritto circa trecentocinquanta articoli di ortopedia per l’inserto “Salute”. Sono stato freeclimber e ho praticato sci estremo fintanto che non ho sposato Brigida, donna del Salento, territorio decisamente carente di rilievi orografici. Tant’è che ho dovuto mutare i miei interessi: pesca in apnea e barca a vela. Ultima passione la corsa, qualche gara su lunghezze di diecimila metri e mezza maratona, giusto per guadagnare fiato e secondi da spendere sott’acqua. La mia attività di ortopedico invece si divide ogni settimana tra Roma, Brindisi e Firenze. Praticamente vivo in aeroporto in attesa di imbarcarmi e considerato che i miei voli sono sempre gli ultimi della giornata, quelli che accumulano tutto il ritardo, ho tempo per scrivere. I miei racconti nascono proprio lì, davanti al gate, un occhio sul PC portatile e l’altro sul monitor del terminal, che aggiorna i ritardi del volo. Mi piace bere il vino e al terzo bicchiere la mia fantasia diventa più che creativa, divento visionario. Così che, più c’è ritardo, più bevo vino, più il racconto si allunga e più subisce contaminazioni oniriche.