Carissimo Vito, tengo ancora fra le mani la copia che mi hai inviato e non mi stanco di osservarla, di aprirla, leggere alcune righe, richiuderla e tornare ad accarezzarla come un tempo ormai lontano accarezzavo il mio primo figlio. Anche questo libro rappresenta la mia prima opera, rimasta per anni in un cassetto e poi trasformata dalle sapienti mani dei tuoi collaboratori in un oggetto a me caro quasi come il primo figlio. Dalla copertina in cui sono raffigurati in semplici ma efficaci immagini quello che il libro vuole raccontare, ricordi di una vita fatta di speranze e di delusioni, alla cura nella scelta della carta, ai colori stessi, leggeri e tratteggiati con una delicatezza unica ed efficace a dare risalto ad una calligrafia quasi tremolante, tutto in questo libro esprime l'amore di chi lo ha scritto ma soprattutto l'amore e la competenza di chi lo ha stampato. Ancora grazie, Vito, per quello che mi hai concesso di provare. Filiberto Antonelli
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Sono nato il 15 Agosto 1932 da una famiglia di origine contadine a Montevarchi, una cittadina lungo la valle dell’Arno. Qui ho compiuto gli studi liceali ed al termine sono entrato nella Accademia Militare di Modena iniziando la carriera militare che troncai per motivi familiari dopo soli otto anni con il grado di Maggiore. Durante il servizio militare conobbi una ragazza di Avigliana (TO) che divenne mia moglie e dalla quale ho avuto due figli. Lasciato il servizio militare ho lavorato per 16 anni alla Fiat come impiegato tecnico ed in seguito fui trasferito alla Fiat di Firenze dalla quale sono uscito nel 1972 per comprare il Ristorante La Tinaia nel comune di Terranuova Bracciolini sempre nel Valdarno. Qui ho trascorso gli anni più belli lavorando e cogliendo soddisfazioni professionali ed economiche, a stretto contatto con moglie e figli, ma anche gli anni più brutti perché dopo il 1987 il Ristorante è stato travolto dalla costruzione di una ferrovia senza ottenere alcun risarcimento, perdendo ogni benessere raggiunto e dissanguandosi in un’ inutile causa contro le Ferrovie dello Stato. Per di più dopo qualche anno ho perduto anche mia moglie travolta da un male incurabile e dal dolore della causa perduta. Tutta la mia vita è stata raccontata nel libro “Come sarebbe stato bello” pubblicato dalla vostra casa editrice, che evidenzia i veri motivi di una sconfitta morale ed economica.