È la prima volta che pubblico un libro e quindi non ho alcuna esperienza ma devo dire che è stata una bella avventura nella quale mi sono sempre sentito accompagnato in una gestione (e lo dico solo in senso positivo), "a carattere familiare". Seppur in talune fasi è nata qualche piccola divergenza su alcune questioni particolari inerenti la pubblicazione, queste sono sempre state affrontate e risolte nel migliore dei modi. Fisicamente il libro mi sembra compatto e pulito. L'unica osservazione, del tutto soggettiva e personale, che voglio fare riguarda la struttura della pagina in quanto potrebbe, così come è, risultare un pò soffocante per il fatto che i margini di bianco sono abbastanza ridotti a causa delle numerose righe (42). Ma ripeto, queste sono considerazioni del tutto personali e fatte a livello istintivo. La ringrazio e Le porgo distinti saluti.
"Non sono uno scrittore, ma semplicemente una persona dedita ad un ordinario lavoro, con una famiglia, dei figli, una vita del tutto normale, che per raccontare la vittoria della Luce sulle tenebre, ha scelto di scrivere la propria storia. Questa decisione mi ha obbligato a trovare il coraggio di riviverla, accettarla, e a riconciliarmi con essa. Scrivere mi ha costretto a comprendere che non sempre sono giunto dove avrei voluto, ma che a causa di scelte imprudenti, sono spesso approdato, in balìa di correnti più forti di me, in lidi indesiderati.
La decisione di pubblicare la mia storia è nata dalla volontà di testimoniare in modo diretto, attraverso la narrazione di avvenimenti, la realtà di una grande battaglia, nella quale ciascuno di noi è inesorabilmente immerso.
Gli strumenti narrativi che ho avuto a disposizione sono stati essenzialmente due. Da un lato la mia innata confidenza con la scrittura, sperimentata fin dall’età dell’adolescenza; dall’altro una consistente materia prima, la storia stessa, ricca e densa di avvenimenti particolari che hanno determinato sulla mia persona, a vari livelli, un profondo impatto.
"Chiedo scusa per aver cambiato il mio nome, nonché i nomi di alcune persone e di alcuni luoghi coinvolti nei fatti da me raccontati. È stata una scelta non facile, che personalmente avrei voluto evitare, ma dettata dalla necessità, vista la delicatez-za dei temi trattati, di mantenere, soprattutto per i familiari, ma non solo, la giusta privacy. La scarsità di dettagli forniti sulla mia vita privata (familiare e lavorativa) è scaturita anch’essa da tale esigenza.
Mi è consolante pensare che ciò non abbia potuto alterare il senso profondo di quanto Dio ha operato nella mia vita."
Perché mai dovremmo leggere la storia di qualcun altro? Credo che la sfida non consista nel riuscire a indossare un vestito che non ci appartiene, bensì nel riconoscere l’abilissimo sarto che sta dietro quel vestito, e comprendere che è l’unico in grado di trasformare i nostri peggiori indumenti in meravigliose creazioni, purché ci rivolgiamo a lui con sincerità e onestà di cuore!