Gabriele Botti nato a Ferrara nel 1956 in una famiglia passata, da pochi anni, dal bracciantato agricolo alla manodopera edile : dalle tre stanze, senza bagno, in una casa colonica, alle due camere, con bagno, di una casa popolare. Abita nella tanto afosa d’estate, quanto nebbiosa d’inverno, pianura emiliano-veneta, sulla sponda sinistra del fiume Po. Sposato con il primo Amore e compagna di una vita condivisa la sua prima lettrice, musa ispiratrice e conciliante, dalla quale ha avuto una figlia, la sua seconda lettrice e feroce critica. Tecnico nelle costruzioni, in carriera per battere l’inflazione (mai neanche un pareggio) fino a diventare dirigente di una importante Società (inevitabilmente predestinata alla chiusura). Comincia fin dalla scuola e poi continua, a tenere cronache di giornate, settimane, mesi e anni in cui non succede niente che valga la pena di essere raccontato e correndo il rischio di scrivere troppo, che valga la pena di essere letto.. Affabulatore, scrive per un piacere personale e per questo scrive un po' di tutto: piccoli racconti, favole, cronache. Da anni sta scrivendo un romanzo, quello che forse è la storia di tante cose che ha visto e tante persone che ha conosciuto, una sorta di diario della vita. Scrive di fatti e di sentimenti, sperando di arrivare a terminarlo, per contraddire i maldicenti, secondo cui, altro non è che l’alibi per continuare a fare il cronista della propria vita.