Caro Vito, sono entusiasta per come avete lavorato: con celerità e con molta professionalità. Cosa che non sempre hanno le altre case editrici. Avrei preferito che il prezzo di copertina fosse stato meno caro. Comunque, ringrazio per l‘ottimo lavoro svolto. Saluti, Gino Pacifico.
"GINO PACIFICO è nato a Mondragone (CE) nel 1952. Vive in Germania dove da decenni è coinvolto in diverse attività di volontariato. Ha insegnato italiano e storia nelle scuole tedesche nei Corsi di Lingua e Cultura Italiana. È laureato in Lingue e Letterature Straniere allo IULM di Milano. Ha girato diversi cortometraggi dedicati alla complessa tematica dell’emigrazione italiana in Germania. Al Festival del cinema della BDFA, nel 1989 e nel 19992 vince la Medaglia d’oro con i film: “Due valigie diverse” e “Andata e ritorno”. Il suo primo libro di versi: “Indivisibile/Untrennbar “è stato pubblicato nel 2012. Con la sua seconda raccolta di poesie: “La vetrina dell’emigrante/Das Schaufenster der Emigranten” vince a Napoli il premio “Emily Dickinson” nel 2015. Nel 201ß pubblica la sua terza silloge: “Il sangue del profugo rivela/Das Blut des Flüchtlings erzählt”.
GINO PACIFICO ist in Mondragone/Italien geboren und lebt in Deutschland. Seit Jahrzehnten engagiert er sich mit verschiedenen ehrenamtlichen Tätigkeiten. An deutschen Schulen unterrichtete er Italienisch und Deutsch. An der IULM/Mailand studierte er “Fremde Sprachen und Kulturen“. Er hat mehrere Kurzfilme gedreht, in denen die schwierige Thematik italienischer Einwanderer in Deutschland behandelt wird. Beim Bundesfilmfestival der BDFA, 1989 und 1992 erhielt der für die Filme “Zwei verschiedene Koffer” und “Ankunft und Rückkehr” die Goldmedaille. Sein erster Gedichtband “Indivisibile/Untrennbar” wurde 2012 veröffentlicht. Zwei Jahre später erschien seine zweite Lyriksammlung "La vetrina dell’emigrante/Das Schaufenster der Emigranten”. In Neapel erhielt er für diesen Gedichtband 2015 den “Emiliy Dickinson” Preis. 2018 erschien sein dritter Gedichtband “Il Sangue del Profugo rivela / Das Blut des Flüchtlings erzählt”.