Giovanni Messina Nato nel dopo guerra, in una Napoli uscita da poco dalla II° guerra mondiale. All’età di 4 anni insieme alla madre ed alla sorella maggiore vanno a vivere per un anno ad Adria provincia di Rovigo, presso i nonni materni, in attesa che il padre emigrato in Venezuela preparasse una buona situazione per ricongiungere la famiglia. Al compimento del quinto anno si ritrova con la famiglia su un transatlantico alla volta del Venezuela, dove vengono accolti dal padre, che dopo un anno di sacrifici era riuscito insieme ad un socio ad aprire un’officina dandogli il suo nome “Gianni”, il diminutivo di Giovanni. Dopo il primo anno di asilo inizia le elementari, impara lo spagnolo, dopo alcuni anni frequentando una famiglia nord americana, giocando con i numerosi figli della famiglia Ducquer impara l’inglese, che con i successivi anni lo perfeziona in modo più che sufficiente, tanto da farsi ben comprendere nei successivi viaggi che compirà durante la sua vita. Nel periodo venezuelano vive anche alla confluenza del rio Caronì con l’Orinoco, gioca ed impara a cavalcare con altri amici di origini svariate: olandesi, tedeschi, indios amazonici e di origini africane, l’essere di una famiglia cosmopolita, madre emiliana, padre calabrese una sorella Eritrea e la sorella più piccola venezuelana, gli ha dato modo di capire ed interpretare il problema razzista come un non problema. Dai 12 ai 18 anni vive in Calabria nel paese natale del padre, dove cresce e si forma come l’uomo che è, perciò si sente a tutti gli effetti calabrese, lì dove ha imparato il rispetto per i suoi simili la modestia e la generosità che contraddistingue quella gente.