Egr. Direttore, ho ricevuto il libro, ed è bellissimo, la grafica, l'impaginazione e tutta la presentazione è curatissima. La Vs. professionalità si nota fin nei minimi particolari. Grazie ancora di cuore per tutta l'attenzione dimostrata e per avermi seguita, in quest'avventura, con pazienza guidandomi passo passo verso la pubblicazione di un lavoro che, probabilmente, senza tutta la fiducia da Voi dimostratami, sarebbe rimasto chiuso in un cassetto. Ancora un grazie dal profondo del cuore. Maria
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Sono un’insegnante in pensione e vedova da pochi mesi dopo 43 anni di matrimonio. Gran parte della mia vita è stata assorbita dalla famiglia e dal lavoro; ho un solo figlio che vive all’estero, sposato e padre di due bellissimi gemellini. Rimasta sola ho deciso di impiegare il tempo a mia disposizione realizzando uno dei sogni della mia vita: scrivere un libro e, in questo racconto, forse con non poca presunzione, ho cercato di descrivere i periodi di quell’infanzia ormai tanto lontana ma ancora così chiara e viva nella mia mente. Ho scribacchiato fin dalla più tenera età ma non ho mai avuto il tempo di sviluppare le mie idee in un libro degno di questo nome, e pertanto, questo racconto costituisce la mia opera prima. Molte poesie, del tutto anonime, risalenti alla mia giovinezza, continuano a rimanere chiuse in un cassetto come alcuni bozzetti di figurini di moda, altra mia grande passione. Sono nata a Torino il 2 Aprile del 1945, ma da moltissimi anni risiedo in Sicilia e precisamente a Giardini Naxos, una località ridente e piena di sole ai piedi di Taormina. Di tanto in tanto, ritorno, per brevi periodi, nella mia città natale sia perché vi abita il mio unico fratello con la sua famiglia e sia per nostalgia della mia terra natale. Mi piace tutto quello che è arte e creazione, ho sempre disegnato benissimo fin da piccola e per questo ho in seguito deciso di frequentare l’Istituto d’Arte dove, oltre al diploma, ho conseguito la maturità. Vedendo, negli anni successivi agli studi, che così tutto quello che realmente desideravo fare della mia vita non dava alcun risultato positivo, su consiglio dei miei familiari, ho abbandonato i miei sogni per intraprendere la strada dell’insegnamento, così la mia vita invece di svolgersi nella sala di un atelier di alta moda o per i corridoi di una famosa “casa editrice” si è svolta dietro una cattedra delle scuole superiori, per “formare”, o per meglio dire, cercando di “formare” ragazzi che, invece, non avevano alcuna voglia di essere “formati”.