Nasco nel 1970 in un paesino della Lombardia, dove rimango fino all’età di dieci anni, poi mi trasferisco a Palermo, perché i miei genitori sono siciliani e decidono di ritornare in “patria”. Stop, “Tutto il resto è noia”, come cantava Califano. Così non vi annoierò narrandovi della mia meravigliosa, quanto inutile infanzia, ma parlerò solo di adesso. In quel “adesso” è nato il desiderio di buttare giù due righe, nella realizzazione di quello che vuole essere un piccolo saggio. Quel “adesso” che tiene sì conto del passato, ma visto solo in chiave sperimentale. La stessa che mi proietta in un nuovo periodo, un nuovo futuro, né pensato, né immaginato. Passiamo tutta la vita senza mai prendere piena padronanza del presente, dimenticandoci persino di noi stessi, imboccando strade sempre più complicate, consci forse di volere sbattere la testa per poi ricominciare. Mi sono diplomato come tecnico commerciale, giusto per fare un accenno, per poi dedicarmi, per sbaglio, alle letture di alcuni maestri dell’India che, seppur si sono dimostrate un po’ contro la mia normale formazione e crescita, hanno evidentemente dato il via ad una fase di ricerca e di sperimentazione, sfociata in alcuni casi anche in caos, che mi hanno portato però oggi, a vivere più saggiamente la vita. E quando si pensa o si crede di avere raggiunto un traguardo, allora può essere più che giusto scrivere qualcosa, non fosse altro, se necessita, ricordare a se stessi dove si è arrivati. Un piccolo testamento filosofico da cui in prima persona attingere nei momenti di empasse. E così che nasce il mio testo “Così ti cambio la vita”. Una mia amica lo ha definito un inno, un incitamento a stare bene. Sì forse è così. Non ho detto gioia, ma noia, noia, noia.