Dopo la felice conclusione di questa mia piccola esperienza letteraria, desidero esprimere pubblicamente l' apprezzamento per la disponibilità, la serietà, l'impegno e la competenza dell' editore Vito Pacelli e dei suoi collaboratori. Amo scrivere perché considero il linguaggio scritto o parlato non solamente un indispensabile mezzo di comunicazione, ma un' arte, quindi un'espressione di bellezza. Attraverso un' espressione artistica la comunicazione dei pensieri e dei sentimenti riesce sicuramente più efficace. Tutto questo è prerogativa della Casa editrice cui mi sono affidato, nella speranza, nonostante l'età avanzata, di nuove iniziative. Michele Torro.
"L’autore di questo libro, Michele Torro, è nato a Taranto il 27 aprile 1925. Orfano di padre dalla tenera età, è stato ospite per 12 anni nell’Orfanotrofio Vittorio Alfieri di Asti. Acquisita l’abilitazione magistrale, condusse gli studi universitari a Napoli, nella facoltà di lingue straniere, costretto poi ad interromperli per necessità economiche. Fu quindi insegnante nelle scuole elementari della sua città. È tuttora impegnato nel laicato cattolico. Avendo perso da 8 anni la moglie Amalia Ferreri, vive col figlio Francesco. È autore di articoli su temi inerenti alla formazione dei ragazzi e di un testo nazionale di formazione per i minori nell’Ordine Francescano Secolare. Al padre, Antonio Torro, è dedicata una via di Taranto come segno di riconoscenza per il suo eccezionale impegno culturale e sociale: può bastare a testimoniarlo una frase del suo Diario: “Cosa più devo dare a Taranto? Ho dato quello che avevo. Non ho più niente. Se passa ancora qualche anno non avrò neppure salute. Sarò sfibrato, sarò distrutto”. È nella figura del suo papà che l’autore di questo libro, almeno in piccolissima parte, si riconosce.