Milena è un’Infermiera. É nata e cresciuta a Giaveno. Ha una figlia di venti anni e 3 cani. Ama leggere; i suoi autori preferiti sono Sepulveda, Bambaren, Isabel Allende ma anche Littizzetto, Fabio Volo, Ken Follett… Dipende dal suo stato d’animo del momento. Le piace viaggiare, ascoltare musica, cucinare, mangiare e fare sport, oltre a camminare in montagna ed arrampicarsi. Le piace il mare, camminare sulla riva per ore, sedersi sulla sabbia a contemplare l’orizzonte, persa nei suoi pensieri, mentre la brezza la sfiora, il sole le scalda la pelle e il profumo del mare la avvolge come un abbraccio. A sedici anni ha iniziato la scuola per Infermieri Professionali, e – ammette – che, entrare così prepotentemente in contatto con la sofferenza e la morte, è stata davvero dura. Non ama molto parlare del suo carattere, ma le persone che la circondano la definiscono come una donna determinata, suscettibile, solare, testarda, altruista e a volte pigra. Dal 1993 lavora come Infermiera perché si sente realizzata nell’aiutare gli altri; la condivisione e la solidarietà allargano i suoi orizzonti e le permettono di percepire la vita in un modo più ampio, perché quanto più ci concediamo agli altri, tanto più conosciamo noi stessi. Ha sempre lavorato nel campo dell’emergenza, prima in pronto soccorso, poi per quindici anni sulle ambulanze di soccorso avanzato, in DEA (Dipartimento di Emergenza e Accettazione), al PPI (Punto di Primo Intervento) di Giaveno e, in questo periodo, sta lavorando in un reparto COVID dell’H. di Rivoli. La sofferenza ci cambia e, questa consapevolezza, ci permette di trasformare il dolore in un’opportunità di crescita. Milena ne è certa: “Non si può avere potere sulle circostanze ma possiamo sempre decidere come reagire e di conseguenza agire”. *