Orietta Cicchinelli

Scrivo da quando ho imparato a tenere un lapis in mano. Avevo 5 anni. Ne ho fatto una professione, quella di giornalista. Racconto storie, non invento. Mi limito a rubare dalla realtà che ha più fantasia di me. Rubo con gli occhi e con il cuore. Ho tre romanzi all’attivo: “La madre”, il racconto selezionato dalla Biblioteca delle Donne del Salone Internazionale del Libro di Torino; “Hijo de Puta-La parabola di un legionario”; “Il Karma in un paio di scarpe”. Tre libri su personaggi che ho avuto la ventura d’incontrare, lavorando prima al Messaggero di Roma e poi a Metro, primo free press d’Italia che ho contribuito a fondare. Mi diletto a pilotare ultraleggeri. Volo a vista (VDS). Un sogno realizzato. Mi potete trovare al Fly Roma, tra i folli come me che si perdono in un tramonto, sopra o sotto le nuvole, ali controvento. “Perché volo? Semplice, io non sto bene se non c’è un po’ d’aria tra me e la terra”. E se lo dice uno di mestiere come Richard Bach… potete crederci. Dunque, buon volo a tutti!