Ottima fattura sotto tutti i punti di vista, dalla copertina avanti-retro al contenuto, senza escludere i bei segnalibri istoriati di cervello e neuroni. Siete senza dubbio una bella e seria editoria che lavorate puliti e ordinati come hanno detto anche quelli ai quali ho fatto omaggio d’una copia. Mio figlio ha già preso contatto con un paio di librerie trevigiane mentre io mi sto dando da fare con le cartoline che mi avete inviate. Un affettuoso saluto a te e a Gerarda che mi è stata vicina e sempre attaccata alle calcagna e a tutti gli operatori e…un bacio al vostro stupendo Golfo Salernitano, bello come quello di Palermo. Sperando di poter continuare a lavorare con te, cordiali saluti. Pino
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Dal 18 marzo all’8 settembre 1940 in mano ai fascisti, strappato ai banchi dell’Istituto Geometri, quindi in mano ai nazisti ad Antibes in Francia e sbattuto in un carro bestiame della SNCF con 50 compagni sempre seduto per tre giorni e tre notti per mancanza di spazio e depositato in Germania per 22 mesi nei lager di Bretten e Karlsruhe a nord-est della Selva Nera. Liberato in aprile ’45 e sbandato per due mesi in Germania e Francia, quindi spedito negli stands della Fiera di Strasburgo con la sola preoccupazione di fare il giro dei numerosi ristoranti creati apposta per i mangiatori di brodo di rape e carote per recupero peso perduto e dirottato a Marsiglia per girovagare qua e là in attesa d’un posto in aereo militare per Foggia per la discriminazione e quindi a Bari. La sera del 13 giugno rientro a Palermo con luminarie accese per la festa di S. Antonio dando certezza a mia madre devota che si trattava di grazia ricevuta. Lavoro? Parola di sei lettere! Tutto occupato dai giovani ‘balilla’ per cui aspetto un concorso per 500 posti nelle F.S. e vintolo mi sono calmato, sposato, divento padre di figli come tutti, e più tardi vinto un posto di capoufficio mi sono trasferito a Nord, prima a Torino e poi a Treviso, con residenza a Villorba.