Remo Benzi è nato a Genova l’8 giugno 1938. Sfollato a Certaldo (FI) per i continui bombardamenti sulla città, con la mamma e il fratello (mentre il padre era al fronte), vide e subì le angosce e le tragedie della guerra. Sin da giovane aveva confidenza con i “racconti” e le poesie, denotando un animo aperto e sensibile. Congedato dall’arma aeronautica entrò nel Corpo dei Vigili Urbani di Genova dove si distinse per zelo e capacità. Giovane sottufficiale, fu comandante della sezione di Albaro. Studiando la sera con la moglie e le tre figlie, acquisì un diploma e due lauree, delle quali una in giurisprudenza. Fu comandante di vari Corpi a Bassano del Grappa, ad Alessandria e a Genova. In quiescenza venne chiamato a organizzare e comandare i Corpi di Casale Monferrato e della polizia stradale provinciale di Alessandria. I suoi ufficiali solevano dire: “Benzi non è un comandante, Benzi è il comandante”. Di carattere aperto e leale dedicò la sua carriera al servizio delle comunità dimostrando con l’esempio le parole: “senso del dovere” e “onestà”. Per queste sue doti era apprezzato dai suoi uomini e dalla gente. Con i Vigili di Bassano intervenne volontario per il terremoto che nel 1976 colpì il Friuli e nel 1980, con i vigili di Alessandria, scese in Irpinia, a San Gregorio Magno (SA) per soccorrere anche colà la popolazione colpita e bisognosa di aiuto. Nei suoi mandati intervenne a Genova per l’esondazione del fiume “Bisagno”, ad Alessandria per l’alluvione del “Bormida e del Tanaro”, a Casale per l’esondazione del Po”, dimostrando grande umanità e senso del dovere. Per lui quel servizio in città era una missione. Ha scritto numerosi libri, alcuni dei quali autobiografici, e numerose poesie, meritando premi anche a livello internazionale. Uno di questi è il volume “Realtà della vita, sulle ali della poesia”. L’ultimo: “Storia vissuta di un grande uomo: mio padre”. La sua parola d’ordine era: dare l’esempio. “Solo con l’esempio che si può chiedere di fare agli altri”. Il suo sito: www.remobenzi.eu (Elio Domeniconi)