Caro Vito, ti dico subito che è stato un piacere avere a che fare con voi, intendo dire con te e con tutti i tuoi collaboratori. La gentilezza e la disponibilità di tutti sono state veramente encomiabili. La velocità del tutto imprevista. Qualche problema e qualche mia ansia sono da addebitare alla mia lacunosa capacità di usare il computer e il web. Per cui ho dovuto spesso disturbarvi per concordare e chiarire i vari momenti dal primissimo contatto all'arrivo dei volumi a casa mia. Ribadisco comunque il reale e sincero piacere di avervi scelto e di avere rapporti con BookSprint Edizioni. Un cordiale e riconoscente saluto. Salvatore LAUDANI.
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Salvatore (Salvo) Laudani nasce a Catania nel 1950, da madre casalinga e da padre pubblico funzionario. All’età di 2 anni, la famiglia si trasferisce a Firenze, dove rimane 7 anni; e dove egli frequenta le prime 3 classi elementari (oggi dice fra il serio e il faceto che, come il Manzoni, egli “sciacquò i suoi panni in Arno”). Dopo il diploma, la passione per le Scienze Sociali lo porta nell’unica Università di Sociologia allora esistente in Italia, a Trento. Qui, negli anni della contestazione studentesca, vive esperienze culturali e formative fondamentali. Completa gli studi nella sua città, laureandosi in Scienze Politiche ad indirizzo sociologico. Avendo superato vari concorsi pubblici, entra in una Pubblica Amm.ne a 26 anni. Alle soglie dei 36 anni inizia una carriera dirigenziale (in altra P. A.), che lo porta ad occupare anche posti di vertice. Non avendo mai tralasciato i suoi hobby principali : la musica e la scrittura; negli anni giovanili ha svolto attività di voce solista in gruppi musicali della sua città. Essendo andato in pensione in età relativamente giovane ha coltivato più assiduamente la passione per la scrittura. Ha collaborato con la più nota rivista di enigmistica e ha scritto vari libri: sia di saggistica, particolarmente sui temi della trasparenza, della legalità, della meritocrazia per le quali aveva lottato nella propria attività istituzionale; e sia di narrativa dove ha dato sfogo alla propria fantasia, con uno stile vivace e discorsivo, talora ironico e spiritoso; ma non perdendo di vista di inserire nei racconti un”messaggio sociale” talora esplicito, altre volte rivolto “a chi vuol capire”. Essendo materia contigua al suo lavoro, ha svolto volontariamente, originali conferenze di educazione stradale nelle scuole medie e superiori. Per i tipi de “Il Licantropo” ha pubblicato il saggio: “E adesso cosa faccio …” − i dubbi di chi cerca di vivere secondo le regole e di essere sempre nel giusto. Nel quale ogni suo giudizio e/o opinione vengono supportati da esempi assolutamente autentici di vita vissuta. E il racconto “Dietro la parete”: nell’alba di un mattino dello splendido novembre siciliano, durante una casuale passeggiata, il protagonista sente riaffiorare ricordi che lo portano in uno “stato di grazia” nel quale conosce una persona che gli cambierà la vita. Sentimenti maturi e delicati, trovano disturbo da un antefatto necessariamente tenuto segreto (sfiorato da vicende di mafia), fino a quando, cessati i motivi di sicurezza, possono esprimersi liberamente. Un colpo di scena finale, fa riflettere anche sul tema dell’incomunicabilità (l’individuo solo tra la folla).