Mi è stato chiesto di descrivere la mia vita in modo che voi lettori possiate conoscermi meglio. A trent’anni gli eventi e le circostanze mi trascinarono in un vortice costruito sulla continua ricerca di avere e possedere. Soldi, Donne e Potere erano il cocktail principale. Anni quaranta, quando finalmente decisi di mettere la testa a posto e mi resi conto che quella testa non combaciava esattamente nel punto esatto in cui si era staccata. A cinquant’anni, quando per la prima volta spensi tutte le candeline, capii di aver sprecato la maggior parte della mia vita per stare dietro ad un nulla costruito sul niente. Fu allora che decisi di scrivere “La tana dei lupi”. Oggi a sessant’anni, ho finito il mio romanzo, una storia costruita in parte dalla fantasia, ma sorretta da delle basi solide che trasudano realtà. D’altronde è risaputo che per fare grande una sola bugia, occorrono sempre una miriade di piccole verità da posizionare e in seguito incastrare nei dettagli, perché se ci pensate, sono sempre loro che fanno la differenza.