Sr. Maria Rosa Venturelli

Sr. Maria Rosa Venturelli Nasce a Vignola, in provincia di Modena, il 1° maggio 1949 da mamma Elena e babbo Luigi. Dopo la maturità, il 9 settembre 1968, entra come Suora nella Congregazione delle Suore Missionarie Comboniane a Verona. Emette la consacrazione religiosa il 1° maggio 1971. Dopo gli studi a Roma in Teologia con una tesi sulla “Donna Bantu, con particolare riferimento alla giovane suora martire uccisa in Congo il 1° dicembre 1964”, parte per lo Zaïre il 27 gennaio 1977 e vi lavora come insegnante e responsabile del Movimento “Bilenge ya Mwinda” - i Giovani della luce - Movimento di inculturazione africano-cristiano, fino al 1989, quando il 6 gennaio rientra a Roma per salute. Qui rimane otto anni nell’ufficio a livello generale del suo Istituto come Responsabile del “Segretariato generale Animazione Missionaria e Promozione Vocazionale”. In questo tempo viaggia molto per lavoro e conosce altri Paesi e continenti: Austria, Spagna, Portogallo, Germania, Togo, Uganda, Sudan, Egitto, Giordania, Ecuador, Perù, Brasile. Il 17 gennaio 1989 raggiunge Varsavia in Polonia per una nuova apertura comboniana e vi rimane fino al 17 aprile 2007. Richiamata a Roma dal suo Istituto, perfeziona gli studi in “Storia della Chiesa e Beni Culturali” presso la Pontificia Università Gregoriana, che già l’aveva accolta decenni prima. Per tre anni si occupa dell’Archivio Storico del suo Istituto e, nello stesso tempo, svolge il ruolo di Postulatrice generale per le Cause dei Santi nel suo Istituto, incarico che svolge tuttora. Nei tempi liberi a Roma si dedica ai Migranti, nell’ACSE - Associazione Comboniana Servizi Emigranti e profughi - con il ruolo di vice-presidente e responsabile dell’ambito studenti universitari migranti. Continua il lavoro già svolto in anni precedenti, nella lotta contro la “Tratta di persone”, nell’USMI - Unione Superiore Maggiori Italia - nella Rete Antitratta USMI Roma/Lazio/Roma. E si dedica inoltre a incontri formativi per le Suore di tante Congregazioni che vivono a Roma. È alla vigilia della celebrazione per i suoi cinquant’anni di consacrazione missionaria comboniana. E fa memoria di tante persone incontrate che l’hanno aiutata a crescere come donna e come donna consacrata, a crescere nella fede e nella solidarietà con i “poveri” del mondo.