Questo personalissimo libro-diario vuole essere innanzitutto una testimonianza sincera di quello che è stato un periodo storico che ha inevitabilmente condizionato la vita di ciascuno di noi e che certamente comparirà sui libri di storia del futuro. Nel caso dei maturandi, che hanno dovuto affrontare l’importante traguardo della maturità, questo concetto vale a maggior ragione. Infatti, alle normali preoccupazioni legate all’avvicinarsi del giorno dell’esame di Stato, si sono aggiunte le ulteriori incertezze sulle lungamente ignote modalità di svolgimento di quest’ultimo, le difficoltà relative all’improvvisata didattica a distanza e poi, soprattutto, le loro fobie personali dovute all’apprensione terrificante per l’incolumità dei loro nonni e degli altri parenti più fragili. L’autore parla dunque in maniera molto aperta e dettagliata di come personalmente ha vissuto questo periodo, con tutte le riflessioni interconnesse che ne sono scaturite. Fondamentale è anche l’impatto che la sua esperienza americana ha avuto su di sé, sul suo modo di intendere la vita e sui molti aspetti che caratterizzano la sua quotidianità come la scuola, che assume un ruolo da protagonista nelle sue considerazioni, anche in relazione ad altre tematiche. Infine, è importante sottolineare il rilievo che decisamente ha nel libro la riscoperta da parte sua, ma in fondo da parte di ciascuno di noi, dei valori portanti della nostra esistenza come la libertà, la socialità, la solidarietà e la vita stessa in quanto tale, che con l’affannosa quotidianità tendiamo a gettare inconsciamente nel dimenticatoio della nostra psiche.