Ritornare a Martogna dopo anni di assenza, la lettura del diario di guerra di papà, il ritrovamento di antichi atti notarili, sono lo spunto del racconto che si snoda per oltre un secolo descrivendo il periodo delle vacanze estive così come si svolgevano negli anni ‘50 in un paese della pianura bresciana, Travagliato, e in Sicilia legandole col viaggio in treno attraverso l’Italia. Sul finire del 1800 un facoltoso commerciante di Trapani acquista un appezzamento di terra alle pendici di monte Erice davanti alle isole Egadi, vi costruisce la casa che dona in dote di matrimonio alla figlia. Dopo venti anni sereni la famiglia cade in miseria si indebita ed è costretta a svendere quella proprietà. Anche un’altra famiglia trapanese cade in miseria e il figlio Gaspare non può ordinarsi sacerdote. La storia delle due famiglie si intreccia e un aiuto provvidenziale risolve entrambe le situazioni. Più tardi durante la seconda guerra mondiale un giovane bresciano, mio padre, viene inviato marinaio a Trapani con destinazione finale in Africa. Per tante coincidenze non salirà mai su una nave e per scambio di persona, conoscerà don Gaspare e ne sposerà la nipote, mia madre.