Riguardo al libro si tratta di un'opera autobiografica in cui narro la mia esperienza e quella della mia famiglia riguardo la disabilità di Carlo, mio figlio più piccolo di 9 anni. Carlo per spiegare semplicemente la situazione è una via di mezzo tra il Pinocchio di Carlo Collodi e Forrest Gump. E' un bambino dall'aspetto normale, carino e dai lineamenti delicati che ben si confonde tra i suoi coetanei. Il "bello" è che come Pinocchio è un monellaccio che a causa delle sue disfunzioni, alla sua età ancora non è in grado di parlare come un bambino normale, non sa scrivere in corsivo, ha una scrittura decisamente orribile, non sa allacciarsi le scarpe e abbotonarsi i pantaloncini, è scordinato nei movimenti, non riesce a far da solo i compiti. Come Forrest Gump ripete ossessivamente le stesse frasi perchè il suo lessico è molto povero, ha delle manie comportamentali, inoltre è patologicamente dispettoso, ha un pessimo rapporto con gli altri bambini e la lista potrebbe continuare. Ho deciso di scrivere questo libro, quando mi diagnosticarono i suoi disturbi. Del tutto ignara della situazione cercai sul web qualcosa che mi potesse aiutare ad affrontare la situazione. Ma trovai solo dei testi scientifici ed eserciziari per bambini disprattici... nulla che si avvicinasse a quello che cercavo io: un libro, un manuale dove trovare consigli, suggerimenti o quant'altro che mi poteva essere d'aiuto per affrontare quella dura situazione. Il libro ritengo che tratti con tanta delicatezza e dolcezza e un pizzico di ironia un tema di estrema attualità (la disprassia, i disturbi del linguaggio, dell'attenzione, dell' apprendimento e dell'organizzazione sono disabilità riconosciute da pochi anni dal Ministero della Sanità) e poco conosciuto dalla gente. Questo racconto ha lo scopo di dare coraggio e speranza a tutte quelle famiglie che come la mia si devono confrontare quotidianamente con queste subdole malattie.
Sono contenta tu abbia condiviso una vita così "bizzarra" come tu la chiami. Ora so sempre più che dietro il tuo sorriso si cela di sicuro "l'unicità" di una donna di un amore senza fondo. Con affetto
Ho letto il libro di filato. Il racconto della difficile vita affrontata da questa mamma coraggio mi ha reso partecipe della iniziale sofferenza, paura, rabbia e sollievo/gioia dei progressi raggiunti da suo figlio nel tempo. Serena ha saputo, è non è da tutti, affrontare, grazie anche all'unione famigliare, tutte le difficoltà che la vita le ha imposto. Il testo, in un linguaggio chiaro ed esplicativo, restituisce al lettore un grande messaggio di speranza e ci esorta ad essere migliori e a non giudicare mai. Io, che ho una figlia piccola, mi sento vicino alla scrittrice e voglio ringraziarla per avermi dato la possibilità di aprire gli occhi sulla disprassia. Credo che un libro simile possa, più di tanti testi scientifici, far capire e nello stesso tempo aiutare le famiglie che si trovano a combattere con questi problemi.
mi piace molto anche perché tutto quello che è stato scritto l'ho vissuto in prima persona
bello, anzi bellissimo
anche io ho un figlio disprassico e conosco bene queste problematiche
mi sono riconosciuta in quella mamma e le sue aansie e paure avendo anchio un figlio ormai ventenne con queste problematiche desidero comunicargli che le sono vicina, a me ha fatto bene leggere il suo libro e la ringrazio