Effettuare un cammino presuppone sempre la ricerca di qualcosa. Il cammino verso Santiago di Compostela viene percorso da migliaia di pellegrini ogni anno. Ognuno porta nel cuore la propria motivazione e tutti in qualche modo sono alla ricerca di qualcosa che li spinge ad andare avanti nonostante le difficoltà, le privazioni e le sofferenze. Al cammino fisico effettuato nel tempo e nello spazio, spesso si compie un altro più interessante e profondo cammino: quello spirituale, la cui meta non è più la ricerca di qualcosa ma l’incontro con Qualcuno. Santiago come Emmaus. Emmaus, un tempo imprecisato del passato. Santiago, XXI esimo secolo. Cosa accomuna queste due note mete di cammini? Ieri come oggi, due pellegrini in cammino su una strada lunga e non priva di difficoltà. Ad accompagnarli in questo viaggio tanto interiore quanto esteriore, il Figlio dell’uomo, che attraverso i racconti tratti dai suoi vangeli e le accurate analisi, viene presentato qui in una veste nuova, più vicina al normale viaggiatore che, presa la decisione e con l’animo pronto, affronta questo viaggio che non lo lascerà indifferente.
Memore del primo libro, quando ho saputo dell'uscita del secondo libro dello scrittore non vedevo l'ora di leggerlo e devo dire che si è rivelato all'altezza delle aspettative. Questo è uno di quei casi in cui i libri successivi mantengono gli standard di quello che, di solito, essendo il primo diventa anche il libro di riferimento. Tra le righe trasuda e trasmette la passione per il pellegrinaggio e la l'animo con si affronta. Ha suscitato di nuovo e in maniera ancora più forte il desiderio in me di intraprendere un'impresa del genere per me, per qualcuno, per qualcosa e finalmente, se riuscirò, partirò insieme ad amici. Importante essere riuscito a meditare durante il Camino su temi fondamentali tratti dai Vangeli con insegnamenti validi universalmente e che tutti, credenti e non dovrebbero imparare. Libro toccante, pedagogico e vero!