“Novecento” è un viaggio nella memoria storica di una piccola comunità che s’intreccia con quella nazionale. I grandi temi della politica e del vivere civile sono recitati da piccoli e grandi attori di periferia e sulla ribalta la rappresentazione è a volte umoristica, a volte eroica e a volte tragica. Nel libro si respira tutto il fetore del trasformismo italiano, della ricerca egoistica del particulare, del familismo amorale di una piccola borghesia agraria e urbana, delle irrisolte contraddizioni di classe, ma il libro profuma anche della generosità e della lungimiranza di quelli che, sacrificando la carriera e anche la propria vita, hanno cercato di orientare la vela dell’etica pubblica e privata verso traguardi sempre più ampi di democrazia e progresso civile. Letto in questa prospettiva il racconto storico di una piccola comunità del Novecento diventa metafora dei mali e della grandezza italiana. Con questo libro l’Autore conclude e sintetizza l’affresco storico su una comunità che, raccontato dalla trilogia che precede Novecento, spazia dalla fine dell’ ‘800 fino alla parabola novecentesca.