…Gli anni della frequenza degli alunni della scuola secondaria di primo grado sono quelli in cui l’alunno rafforza e consolida le conoscenze della scuola primaria in relazione alla grammatica, prendendo coscienza maggiormente delle abilità, come saper ascoltare, saper parlare, saper leggere e saper scrivere, e mostrando capacità di problematizzazione della realtà, capacità di rielaborare e sistemare determinati dati. E come dicono le stesse “Indicazioni nazionali” (suggeriscono “Elementi di grammatica esplicita e riflessione sugli usi della lingua”), all’uscita della classe quinta, gli alunni devono in base agli obiettivi: • Riconoscere in una frase o in un testo le parti del discorso, o categorie lessicali, individuarne i principali tratti grammaticali; riconoscere le congiunzioni di uso più frequente (come e, ma, infatti, perché, quando); • Conoscere le fondamentali convenzioni ortografiche e servirsi di questa conoscenza per rivedere la propria produzione scritta e correggere eventuali errori. …Ma ritengo che non sempre sia possibile portare a termine, durante tutto il percorso scolastico, questi tratti grammaticali, per la complessità che presenta la lingua. Ho pensato, pertanto, per evitare che l’alunno si possa sentire in sovraccarico e confuso dalla teoria, e non sia invece capace di mettere in pratica ciò che ha imparato, di proporre, cercando con questo breve testo, di contribui-re semplicemente, in considerazione dell’espe-rienza di quarant’anni di insegnamento, nella scuola primaria, un testo semplificato e facilitato che possa raccogliere le regole con schemi riassuntivi e con relativi esercizi della grammatica italiana, che potrebbe essere un aiuto per gli alunni di quarta e quinta della scuola primaria. Penso anche che potrebbe essere, per l’alunno che frequenta la scuola secondaria di primo grado, un valido sussidio e aiuto didattico, in prospettiva, per affrontare serenamente dal punto di vista grammaticale questo secondo periodo scolastico. L’insegnamento della grammatica riveste un ruolo prioritario nel percorso di conoscenza dell’italiano, sia nella scuola primaria che in quella secondaria di primo grado con la presa di coscienza delle potenzialità del lessico e delle regole che lo governano, forma di conoscenza da coltivare nell’alunno che voglia comprendere la realtà di un testo, dando una certa valenza, ripeto, alle regole grammaticali che, secondo il mio modesto parere, come tante note musicali, devono creare sintonia e musicalità in un testo scritto, orale o in una conversazione.
Oggi la grammatica viene tanto bistrattata dalle masse, quasi a voler rigettare quanto di buono la nostra tradizione linguistica abbia accumulato nei secoli, per saper esprimere al meglio il proprio dire, fatto di anima e sentimento. Lo studio della grammatica è risultato, quasi sempre, essere ostico, per gli alunni: sta alla capacità dell'insegnante, come d'altronde per ogni altro ambito, renderlo agevole ed interessante, con stratagemmi e approcci che trovano le strade migliori, tramite la ricca fantasia e preparazione del docente stesso. Premesso ciò, la presente Opera, a mio avviso, per quel po' che ho potuto esaminare, già da sé è un ottimo mezzo per impadronirsi correttamente e piacevolmente della grammatica, con la sua musicalità del dire, semplicità degli schemi e della chiarezza espositiva, non da ultimo con il particolare accorgimento di usare una fraseologia semplice, che accompagna sapientemente il tutto, per abituare gli alunni ad un'evoluzione cognitiva. Importante risulta aver concepito il testo con una logica di continuità didattica, tra i due cicli scolastici che, a mio avviso e penso non solo, appartengono ad una delicata età che resta, come fase nel cammino della vita, il momento migliore per far acquisire le nozioni fondamentali della lingua italiana, stimolando la curiosità e la capacità mnemonica degli alunni, spinti dall'allegria che questo segmento evolutivo manifesta. Tutto questo penso che sia il risultato dell'esperienza di una vita, fruttuosa e soddisfacente, nell'ambito scolastico, da parte dell'autore. Mi è apparso come se egli volesse suggerire: "a voi piccoli in crescita, ecco una grammatica in piccolo, capace di farvi innamorare, per portarla sempre con voi per il resto della vita: vedrete, non ve ne pentirete". A mia conoscenza, nessun'altra lingua risulta essere ricca di così uniche sfumature, che donano valore e calore alla ineguagliabile creatività di noi cittadini italiani. E' sempre ammirevole ogni tentativo che miri a facilitare il rapporto con il sapere, al fine di migliorarlo: ne abbiamo estremo bisogno, in un momento che ci lascia quantomeno attoniti rispetto a tanto, non da ultimo alla cultura, quella stessa cultura che salverà questo nostro mondo.
Oggi la grammatica viene tanto bistrattata dalle masse, quasi a voler rigettare quanto di buono la nostra tradizione linguistica abbia accumulato nei secoli, per saper esprimere al meglio il proprio dire, fatto di anima e sentimento. Lo studio della grammatica è risultato, quasi sempre, essere ostico, per gli alunni: sta alla capacità dell'insegnante, come d'altronde per ogni altro ambito, renderlo agevole ed interessante, con stratagemmi e approcci che trovano le strade migliori, tramite la ricca fantasia e preparazione del docente stesso. Premesso ciò, la presente Opera, a mio avviso, per quel po' che ho potuto esaminare, già da sé è un ottimo mezzo per impadronirsi correttamente e piacevolmente della grammatica, con la sua musicalità del dire, semplicità degli schemi e della chiarezza espositiva, non da ultimo con il particolare accorgimento di usare una fraseologia semplice, che accompagna sapientemente il tutto, per abituare gli alunni ad un'evoluzione cognitiva. Importante risulta aver concepito il testo con una logica di continuità didattica,tra i due cicli scolastici che, a mio avviso e penso non solo, appartengono ad una delicata età che resta, come fase nel cammino della vita, il momento migliore per far acquisire le nozioni fondamentali della lingua italiana, stimolando la curiosità e la capacità mnemonica degli alunni, spinti dall'allegria che questo segmento evolutivo manifesta. Tutto questo penso che sia il risultato dell'esperienza di una vita, fruttuosa e soddisfacente, nell'ambito scolastico, da parte dell'autore. Mi è apparso come se egli volesse suggerire : " a voi piccoli in crescita, ecco una grammatica in piccolo, capace di farvi innamorare, per portarla sempre con voi per il resto della vita: vedrete, non ve ne pentirete ". A mia conoscenza, nessun'altra lingua risulta essere ricca di così uniche sfumature, che donano valore e calore alla ineguagliabile creatività di noi cittadini italiani. E' sempre ammirevole ogni tentativo che miri a facilitare il rapporto con il sapere, al fine di migliorarlo: ne abbiamo estremo bisogno, in un momento che ci lascia quantomeno attoniti rispetto a tanto, non da ultimo alla cultura, quella stessa cultura che salverà questo nostro mondo.