La prima cosa che mi è venuta in mente quando decisi di fare un libro di partiture, è stata quella di rendere la notazione musicale più chiara e lineare possibile. Spero di esserci riuscito, anche se poi, comprendo benissimo che stare al piano e leggere pagine di partiture che si muovono, girano da una parte all’altra, non è il massimo per un pianista, ma vi prego di credermi: da pianista e avendo il medesimo problema l’impegno c’è stato. Ma veniamo ai nostri 10 Preludi per pianoforte. Per citare la storicità del Preludio dobbiamo innanzi tutto dire per chi ancora non lo sapesse che si tratta di una composizione strumentale che funge da introduzione a un’altra ma che può anche essere autonoma. Originariamente, nei secoli XV e XVI, il Preludio era destinato al liuto o a uno strumento a tastiera e aveva carattere improvvisatorio e forma libera (certamente non in questi 10 Preludi). Nei secoli XVII e XVIII fu premesso alla Suite e frequentemente associato alla fuga nella musica organistica (genere questo che cercherò quando ne avrò la possibilità di farne un altro libro), mentre si sviluppò in Germania la tradizione specificatamente luterana del Preludio – Corale. È invece prevalentemente ottocentesco (come nel caso di questi 10 Preludi) lo sviluppo del Preludio come pezzo a sé stante, svincolato da qualsiasi canone formale: tra gli esempi più insigni sono i Preludi di F. Chopin e, nel secolo XX, quelli di C. Debussy. Nella musica operistica il termine è talvolta usato al posto di Ouverture.Detto questo, devo dire che questi miei 10 preludi, sono lo specchio della mia formazione musicale e compositiva, spaziano su vari stili prettamente riconducibili ai miei, vale a dire barocco, classico e romantico. Certamente sono da leggere in chiave didattica la dove il Preludio assume la forma a tre voci, la scorrevolezza delle mani è basilare sia per la parte armonica che per quella melodica.In altri casi echeggia il romanticismo puro, e allora miei cari amici pianisti datevi da fare con l’espressività propria, del vostro cuore, non abbiate fretta di ultimare il brano, anzi! mi permetto di suggerirvi la lettura prima dell’esecuzione e se possibile memorizzare quanto letto, poi passare all’esecuzione prima con la mano sinistra e poi con la destra, quindi, dopo aver assimilato una discreta padronanza e sicurezza dello spartito si può passare all’esecuzione vera e propria con le due mani. Queste cose banali ma importanti le ripeto spesso, secondo me sono alla base per una bella interpretazione del brano, e così facendo eviterete spiacevoli interruzioni durante l’esecuzione.Spero sinceramente che questi 10 Preludi per pianoforte possano rendere l’idea di come la notazione musicale anche se semplice, pressoché di stile seicentesco o settecentesco, possa dare tanta vitalità e espressione armonica e melodica, già il fatto di ripetere qualche stringa del brano, corona discorsi bellissimi con colorature e forme atte ad una sostanziale necessità di esprimere il pensiero di un compositore. Non a caso come dicevo prima, il Preludio è una composizione che funge da introduzione a un’altra, il problema che molte volte come nel mio caso, il compositore spara tutte le cartucce nel Preludio, e la composizione che segue….beh! sarà per un’altra volta.
muy buen libro de santino