Il poema “Grande Italia mia” di 513 terzine a rime incatenate parla dei vari personaggi, che hanno contribuito a rendere l’Italia una nazione indipendente dal dominio straniero. I vari personaggi descritti nel poema sono molti, fra cui: Garibaldi, Mazzini, Carlo Alberto, Cavour, Vittorio Emanuele II, Pio IX e tanti altri. Ognuno d’essi racconta tutte le difficoltà incontrate con l’usurpatore, per ottenere l’indipendenza. Ci sono stati altri patrioti che, per liberare l’Italia hanno trovato la prigione e la morte. Un gruppo di giovani, non ancora maggiorenni si avvicinarono al poeta dicendo: «Quando tornerai nel mondo dei vivi di loro che noi non siamo stati infami verso la nostra Italia, ma per il genarle Cadorna lo era. I segni che vedi lungo i nostri corpi non sono d’infamia, ma per Cadorna lo era» e ancora «la corte marziale non ha avuto pietà». All’improvviso il poeta torna alla vita, ma il ricordo del sogno lo induce al racconto.