L’Autore, coi suoi poemetti e le sue poesie, in maniera assolutamente originale, racconta Chagall, l’inscindibile legame del pittore con la terra d’origine. Percorre il mondo rurale e scopre usanze e costumanze russe, la ritualità ebraica, la ricca e nostalgica memoria di Marc Chagall, il suo vissuto, i ricordi della sua età infantile. “Chagall, colore, sogno e magia” si presta nella pratica di una peculiare lettura volta a considerare lo stile del pittore, condizionato dal cubismo e dal fauvismo di “Ville Lumière”. Con poesie e poemetti scorge la dimensione sognante e fiabesca; approccia alle soffici forme, all’andamento caratterizzato da frequenti curve, alternativamente convesse e concave rispetto a una stessa direttrice; in questa corposità ritratta, tocca la rimembranza infantile, fatta di dimensioni fantastiche e favoleggianti. Scova la bellezza di un uomo e di un artista che si adopera intensamente, con tutta la sua abilità creativa, nella esplorazione onirica e reale, per scoprire la vera bellezza. “L’arte, scriveva Chagall, è lo sforzo incessante di competere con la bellezza dei fiori – e non riuscirci mai.” Chagall resta ai margini dei suoi condizionamenti e sceglie, grado a grado, la semplicità formale che lo colloca nel neo-primitivismo a carattere russo. L’autore, focalizza un uomo che vive di cuore, pensa e muove nella sola sfera della dimensione amorosa. Sopra ogni colore, oltre ogni bellezza, assurge l’amore: “Nelle nostre vite, scriveva l’artista, c’è un solo colore che dona senso all’arte e alla vita stessa, il colore dell’amore.”