Quest’opera di “tentata poesia in versi liberi”, fa della densità di pensiero e riflessioni produzione spesso astratta e apparentemente contraddicentesi, che intende invece aprire squarci di riflessione profonda sull’essere e sul divenire, declinati al nostro tempo, quello del Tramonto dell’Occidente, così magistralmente approfondito da Umberto Galimberti nel suo libro “Il Tramonto dell’Occidente nella lettura di Heidegger e Jaspers”. L’interesse del poeta è sull’essere e le domande irrisolte da più di tremila anni, per portare altresì alla luce l’eccessivo interesse dell’uomo contemporaneo per l’avere separante e le conseguenti nevrosi, che sono di fronte agli occhi di tutti, ma che solo pochi sono in grado di vedere, nitidamente. Ecco, questo è esattamente, ma senza presunzione, il tentativo del poeta, cioè quello di sapere evidenziare, con chiare e fin “troppo poche” lettere, ciò che è davvero distonico all’uomo, in quanto essere prometeico e pensante, oggi come ieri e poi domani. Buona lettura.Quest’opera di “tentata poesia in versi liberi”, fa della densità di pensiero e riflessioni produzione spesso astratta e apparentemente contraddicentesi, che intende invece aprire squarci di riflessione profonda sull’essere e sul divenire, declinati al nostro tempo, quello del Tramonto dell’Occidente, così magistralmente approfondito da Umberto Galimberti nel suo libro “Il Tramonto dell’Occidente nella lettura di Heidegger e Jaspers”. L’interesse del poeta è sull’essere e le domande irrisolte da più di tremila anni, per portare altresì alla luce l’eccessivo interesse dell’uomo contemporaneo per l’avere separante e le conseguenti nevrosi, che sono di fronte agli occhi di tutti, ma che solo pochi sono in grado di vedere, nitidamente. Ecco, questo è esattamente, ma senza presunzione, il tentativo del poeta, cioè quello di sapere evidenziare, con chiare e fin “troppo poche” lettere, ciò che è davvero distonico all’uomo, in quanto essere prometeico e pensante, oggi come ieri e poi domani. Buona lettura.