Emilio La Greca Romano, con “Salmastr’aria”, una nuova raccolta poetica, usa parole di sapidità e fragranza marina, richiama il salso di anime e paesi del nostro Cilento, costruisce una poesia capace, come il salato, di rilassare muscoli, mente e cuore, utile a depurare dalle incrostazioni dell’indifferenza. “Salmastr’aria” è poesia di mare, richiamante ai valori perduti, alla bellezza selvaggia e rara della natura, all’amore che ha sapore d’immacolata spuma d’onde sulle gote dell’anima. “Salmastr’aria” vuole preservare salute di puro pensiero e la nostra antica e moderna bellezza, insaporire amori, silenzi e sogni. Parole e cromie di “Salmastr’aria” dicono fortuna e abbondanza di pensiero. Nel vecchio testamento il sale era simbolo dell’eternità del patto che legava Israele a Dio. Nell’antichità il sale veniva offerto al forestiero insieme al pane come simbolo di amicizia. Veniva utilizzato per contrarre l’alleanza tra due persone o popoli. I contraenti si scambiavano pane e sale. “Salmastr’aria” è poesia che si traduce amore, fedeltà, utilità, sapienza, purificazione; è sollecitazione al respiro dei nostri mari, richiamo all’aria delle nostre case sulle scogliere, delle piazze e delle minute chiese di sale, inscindibili elementi di compresenza del passato e del presente, custoditi nella mente e nel cuore di ognuno.