L’uomo scese da cavallo e legò le briglie a un albero di fico in modo che i rami, coperti da un fitto fogliame, lo nascondessero alla vista di un eventuale quanto improbabile passante... Comincia così il primo degli otto brevi racconti che Wakanda suddivide a seconda delle stagioni. Una storia veramente accaduta nella sua famiglia, come tanti altri episodi descritti nella raccolta. L’incontro con un famoso latitante, e altre vicende vissute dalla scrittrice, come nell’estate dei ragazzi, o nella favola di Natale. Un modo per rivivere l’atmosfera dorata della sua infanzia.
Quando si parla di favole e racconti, si pensa subito ai bambini. E ci sono tante ed eccellenti fiabe specificamente destinate ai bambini. Sappiamo però che in realtà la fiaba è un genere letterario utilissimo a trasmettere contenuti sostanziosi e spunti di riflessione per gli adulti. Addirittura Gramsci riusciva a cogliere un aspetto "politico" nella fiabe, tanto da portarsi in carcere alcune favole dei Grimm e traducendole. I bambini in fondo vivono già per loro conformazione in una dimensione dove la fantasia ha un ruolo centrale; sono invece gli adulti che hanno bisogno di essere aiutati a riscoprire le dinamiche dell'immaginazione, costretti come sono a vivere spesso solo la prospettiva razionale e realistica. L'autrice, col suo stile scorrevole, accattivante e la sua capacità di costruire intrecci e situazioni alquanto intriganti, ci fa stare "al calduccio" di un ideale letto nel quale distaccarci da una realtà ripetitiva senza però smettere di riflettere e interrogarci.
Ho letto il libro 2 volte, l'ho trovato molto bello, di facile lettura, in alcuni passi mi ha ricordato Grazia Deledda in Canne al Vento; un libro adatto a tutti.