Il libro tratta di situazioni che si possono precauzionalmente definire folli, e identifica il significato del termine discendendo nell’inferno di ogni storia ivi esposta, dalla quale ciascuno può trarre ogni volta un utile insegnamento. In questa follia si entra in punta di piedi, in quanto è determinata dall'angoscia dell'ordinaria umanità che si trova ad affrontare e fronteggiare i problemi che diventano catastrofi esistenziali nel microcosmo di ciascuno, cioè senza giudizio o pregiudizio e senza ansia di trovarvi una esaustiva trattazione del tema. Come una sorta di abitanti ideali di una immaginaria Spoon River, situata in un luogo ed in un tempo indefiniti i personaggi di questa rassegna si presentano - come rispondendo a una domanda di un ignaro interlocutore che è lo stesso lettore - nella loro quotidianità più disarmante, per esprimere candidamente un afflato della loro interiorità che non è lontana dalla realtà, tanto che molti di loro sono interstizi di vita aleggianti nella cosiddetta “varia umanità” che, nel suo apparente distacco, evidenzia l’ansia di voler raccontare al lettore la sua esperienza.