Nella vita siamo chiamati a fare quattro fondamentali ordini di scelte, sentimentali, familiari, etiche e religiose, determinanti per noi, perché è da tali scelte che dipendono la felicità o l’infelicità della nostra esistenza. Ci siamo mai chiesti quanto liberamente scegliamo? Fili invisibili ci condizionano nella scelta del partner, nei rapporti familiari, nei giudizi che siamo chiamati a dare, perfino nel rapporto con Dio…Senza che ce ne rendiamo conto diventiamo burattini che si muovono secondo regole stabilite da terze persone… Un libro che, romanzando esperienze di vita vissuta, conduce a riflettere sulle invisibili trappole delle convenzioni e ad evitare di caderci dentro, riappropriandoci dei nostri pensieri e desideri più autentici.
Quando l'ho letto mi trovavo in un momento critico, mi ha dato una carica straordinaria. E' un libro che affronta tematiche dure ma tra le pagine di denuncia cruda e diretta di marciume, soprusi e violenze morali l'occhio del lettore si ritrova piacevolmente impigliato in romantiche storie d'amore, magiche avventure nel bosco e fiabeschi scenari himalayani, incontra magistrali ritratti psicologici difficili da dimenticare e momenti di rara poesia. Il lieto fine è inoltre assicurato in ogni storia: tra le righe e fino all'ultima pagina si sente forte l'invito a non arrendersi mai perché la vittoria del giusto è una certezza. Mi ha commosso. Un grazie all'autrice.
Un libro rivelatore. I "burattini senza fili" di cui cantava Bennato anni fa in queste pagine si animano e prendono corpo. Diventare consapevoli di essere vittima di condizionamenti subliminali è già un inizio, un punto di partenza che ci porterà a liberarcene. La conoscenza è potere e in questo caso è vita. Se ci lasciamo addomesticare ad essere ciò che non siamo e a volere ciò che non vogliamo il risultato sarà che vivremo una vita che non è la nostra. Argomento davvero imbarazzante da affrontare così apertamente senza veli: l'autrice ha avuto coraggio.
Una raccolta di racconti d’esordio, con qualche lieve incertezza formale, ma con riflessioni di una certa pregnanza. Se è vero che i tribunali devono emettere sentenze e non rivincite, possiamo assicurarci di trovare la giustizia cui aspiriamo dietro motivazioni scivolose o addirittura sospette? Quanto è deprecabile una donna che sceglie un compagno più giovane, anziché tentare e sfruttare l’attempato e vizioso riccone di turno? Fino a che punto è bene giustificare le dinamiche ciniche e sleali della propria famiglia in nome del perbenismo? Domande che spesso ignoriamo, su cui raramente ci diamo una risposta ragionata e scevra dai pregiudizi comuni , di cui oggi sempre meno riconosciamo la vera importanza.
Mi ha aperto gli occhi
Mi ha fatto riflettere su un aspetto del rapporto uomo-donna sul quale non avevo mai riflettuto. Credo che l'autrice abbia ragione: liberarsi dalle trappole delle convenzioni non è facile ma è l'unico lasciapassare per la felicità. Narrazione semplice, scorrevole, senza eccessive ricercatezze, l'ho divorato, mi è piaciuto.
Con grande leggerezza affronta una tematica ardua, uno zoccolo duro sul quale molti tuttora inciampano. I suoi racconti dal tocco delicato sembrano quasi "fiabe per adulti".