Il vero giocatore agisce per effetto degli stessi impulsi cerebrali del drogato. Il gioco diventa una droga, crea dipendenza. Non si gioca alle macchinette del poker per vincere del denaro, non si scommette sulle corse dei cavalli o sulle partite di calcio per arricchirsi, si gioca solo per assuefazione. Chi non ha il controllo di questa ossessione è inesorabilmente destinato ad una lenta autodistruzione.
Giocare, scommettere, vincere. Pochi riescono a vincere, di sicuro tutti, in qualche modo, scommettono. Esiste una naturale predisposizione alla febbre del gioco. Daniele sembrava esserne immune. Sembrava. Sarà un inaspettato incontro a trasformarlo in uno scommettitore ossessionato dal gioco e non solo dal gioco.
Bel lavoro...m'è piaciuto!