“Sottobraccio”, in compagnia di undici storie: undici lampi di luce che subito scompaiono, undici flash che ci lasciano attoniti, storditi per un attimo e che si annullano subito nel buio. A volte, nel tran tran quotidiano, si infila inaspettato un accadimento, un incontro, un contrattempo, che turba il regolare e tranquillo scorrere della vita. Una piccola cosa, nulla di tragico, nulla di grande. Ma quella piccola cosa segna una svolta, una curva inattesa lungo una strada che avremmo pensato proseguisse diritta. Come, ad esempio, ne “L’accelerato delle sette e quindici”, o in “Cinque limoni per cento lire”, o in “Occhiali da lettura”. In ogni vita, poi, c’è sempre qualcosa di surreale, di magico, di misterioso, che si infila nella razionalità del nostro vivere quotidiano. Questo mistero ci sfugge, non ce ne accorgiamo, abituati come siamo ad una concatenazione logica e razionale degli avvenimenti. Allora, ci lanciamo alla ricerca di una spiegazione razionale e rassicurante. Ma è inutile spiegare con la ragione ciò che sfugge alla ragione. Così, in “ ’U santu pisci”, o in “Zi’ Nicola”, o ne “La fisarmonica”. Ecco: l’inatteso e il mistero sono il filo conduttore delle storie qui sapientemente narrate. Un impasto inestricabile di realtà e magia, raccontato con la prosa fluida, accattivante e elegante, che abbiamo già conosciuto e apprezzato nelle opere precedenti del nostro Autore.