Tagliamare, metaforico e sognatore, non tradisce mai l’amore per il suo mare come non disdegna di rifugiarsi in nostalgici ricordi del suo paese di pescatori, in riva all’Adriatico, piccolo avamposto di vie d’acque comunicanti in immense distese. Ma la sua avventura marinara si spingerà sino a porti lontani. La Corona Boreale, sulla quale è imbarcato, attraccherà sulla sponda della giungla venezuelana e poi nel ferroso porto americano di Newark per continuare nella riparata baia australiana di Botany Bay, non lontano da Sydney. Nel rifugio dei porti ma soprattutto immerso nella vastità dell’oceano calmo o in fragore, Tagliamare avrà sempre l’occasione per dichiarare il suo attaccamento alla vasta liquidità che lo circonda e in particolare al ferro della nave al quale, nel suo oscuro lavoro di marinaio, sente di appartenere completamente. Tagliamare ha partecipato nel 1994 al concorso letterario "il Romanzo del Mare" organizzato dal Salone del Mare di Roma in collaborazione con il Trofeo Accademia Navale di Livorno e Città di Livorno, classificandosi al 1° posto.