L’avvocato FrancoMalerba, un sessantenne con mentalità molto giovanile, che vive e lavora a Roma, pensa determinato che alla sua età non si debba né si possa provare del vero interesse per la bellezza femminile, specie se giovane. Nel grande studio in cui opera si imbatte nella precaria neoassunta Rachele, una stimolante ragazza di 27 anni, bella e intelligente, che lui crede sai molto adatta, come possibile compagnia affettuosa,per il suo figlio di 34 anni, legale anche lui. Le occasioni di contatto e conoscenza, però, suscitano verso Rachele , da parte dell’avvocato,un forte interesse teorico come possibile spunto di ricostruzione postuma delle sue passate difficoltà con le donne attraenti conosciute da sempre. Con questa ragione, prende corpo tra i due un confronto solo verbale che si fa però sempre più intenso, e che si conduce tramite colazioni, aperitivi e poi una cena siciliana importante. L’affiatamento, rispettoso ma simpatico, che il lavoro e la frequentazione generano, fa sì che, con la scusa di conoscere bene la celebre granita di Catania, città di Malerba , si organizzi un fine settimana nella Riviera dei Ciclopi. Un’escursione siciliana, quindi, dedicata essenzialmente a quella specialità, collocata inevitabilmente accanto alle altre attrazioni culinarie tipiche della zona. L’occasione è ricca per le analisi retrospettive che Malerba può condurre in Sicilia attraverso vari momenti o molto ispirati, e realizza, più che abbastanza, una presa di conoscenza ripetuta e approfondita della granita, accompagnata però da un inevitabile avvicinamento mentale tra i due nuovi amici dall’età così lontana. Un accostamento che però è del tutto privo di implicazioni erotiche o anche solo sentimentali. E’Rachele, anzi, che, pur nel quadro di una bella intimità intellettuale che si è affermata vincente tra di loro, appena prima dell’ultima notte ad Acitrezza prova a verificare se le posizioni così rigorose del maturo amico sono reali o sono solo vissute spiritualmente. Lo provoca quindi con la sua notevole bellezza esposta in forma discinta e suprema, ma Malerba resiste pur soffrendo del fatto non poco e generando delle importanti conclusioni sui rapporti possibili tra uomo e donna interessati da quel tipo di fenomeni. Ritornano a Roma e amaramente sciolgono la bella vicinanza che si era creata.