‘Le SfigaTizie’ è un romanzo un po’ buffo e talvolta amaro, frutto di tempo spesso ad ascoltare racconti di amici e conoscenti, a leggere articoli di giornale, ad osservare il mondo circostante e la variegata umanità che ci vive. Sempre di più sono convinta che la gente è un po’ stramba, le donne amano spesso lasciarsi travolgere da vicende sentimentali che palesemente sono tempo sprecato, gli uomini sembrano usciti da una commedia grottesca o da un film dell’orrore. Romanticismo contro superficialità, sentimento contro egoismo, sembra proprio che si tratti di due mondi diametralmente opposti che finiscono per cozzare e poche volte si incontrano e scrivono la parola ‘Lieto fine’.
Tutte le donne di cui racconto sono dotate di bellezza, intelligenza e fortunatamente senso di auto ironia, che continuamente si imbattono in soggetti maschili di vario genere, ma sempre piuttosto 'inadeguati'.
Per quanto riguarda me, io vivo ogni cosa soprattutto guidata dall’idea che dobbiamo volere bene soprattutto a noi stessi, trovare un nostro equilibrio e difendere sempre la nostra dignità. La vita va affrontata con ottimismo e il nostro orgoglio ci deve sempre salvaguardare dal farci calpestare dagli altri. Credo che la felicità dipenda da noi stessi, sempre.
Dal quel poco che ho letto, trovo molto interessante la filosofia che cela il contenuto del libro, ovvero che la felicità dipende esclusivamente da noi, facendo tesoro delle proprie emozioni.