Lettera dal deserto
Un ufficiale della Marina Borbonica, Alberto Della Valle, va a trascorrere un lungo periodo di convalescenza presso il paese natio. Lì, conosce Giulia con la quale intreccia una relazione amorosa. Un avvenimento doloroso ed inspiegato interrompe, però, la loro relazione di amanti. Distrutto dal dolore per la perdita di Giulia, essendo rimasto fedele alla monarchia borbonica, decide di lanciarsi nella mischia per andare a combattere contro gli uomini dalle camice rosse, che, con a capo di Garibaldi, avevano invaso la Sicilia. Ma , irrequieto qual'era, chiede di essere congedato e s'imbarca su una nave francese con destinazione Algeria, presentandosi al Comando della Legione Straniera per essere arruolato. Nel deserto, contro i beduini, ancora una volta si batte da valoroso, cercando la morte sul campo, che trova assieme al conferimento della medaglia d'oro al valore militare.
La Baronessa di Mangalavite
Angela, assieme alla famiglia, si reca, durante il periodo estivo-autunnale, presso la tenuta del feudo di Botti e Manglavite. Lì conosce il marchesino Roberto, il quale si innamora della donna e vorrebbe sposarla. Ma Angela è attratta dalla bellezza fisica del fattore, Turi Vinicio, con quale instaura un rapporto d'amore, divenendone la sua amante. Vivono la loro storia intensamente tra la bellezza dei Monti Nebrodi. Finiti il raccolto delle derrate e la villeggiatura, la famiglia della Baronessa Angela rientra a Palermo, dopo che quest'ultima dichiara al suo uomo che tutto finiva con il suo rientro in città. Dopo alcuni mesi, Angela incontra Roberto, al quale non aveva dato una risposta. Riprendono a frequentarsi, si fidanzano, si sposano. L'uomo, Ufficiale di Cavalleria, parte per la guerra ma non ritorna a casa perchè muore durante la ritirata di Russia dell'esercito italiano. Angela rientra al paese, laddove va a trovarla Turi. I tedeschi in ritirata tentano di violentarla, ma viene salvata prima da Turi e poi dal Generale italiano, loro concittadino. Fuggono nei boschi sino alla fine della seconda guerra mondiale. Angela non rientrerà più a Palermo.
Beatrice e Ivan di Roccaverde
Beatrice e Ivan vivono la loro storia d’amore negli anni che ruotano intorno al ’68. Dall’entroterra della Calabria, che vede nascere, crescere e cementarsi il loro sentimento, la vicenda si sposta e naviga dal lirismo descrittivo di sfondi ai loro momenti d’incontro ai dialoghi ed agli atti, dove l’Amore è il protagonista assoluto, a eventi di estremo dolore. Nel soggiorno autunnale di una meravigliosa Sila, la donna fa dono della sua verginità a Ivan. Rientrato al lavoro redazionale, l’uomo viene inviato in Sicilia per un reportage sulle isole minori; durante il viaggio di ritorno a Roma, rimane vittima di un incidente aereo. Si salva per miracolo. Alcuni mesi dopo, Ivan è corrispondente dall’estero. La tensione tra Israele e la Palestina è al centro delle sue corrispondenze giornalistiche. Viene coinvolto in un conflitto a fuoco tra le due fazioni “guerreggianti” e ferito gravemente. Beatrice, dall’Italia vola verso Gerusalemme per raggiungere il suo uomo morente, che riporta in patria chiuso in una bara. La donna entra in profonda crisi e si ritira in campagna. Ne va via, dopo qualche anno, per divenire monaca laica nella città, vicino alla quale era sepolto l’unico amore della sua vita. Dopo avervi trascorso oltre un decennio, un terribile male la porta ad unirsi per l’eternità a Ivan nella cappella cimiteriale che lei aveva fatta costruire appositamente per entrambi.
"Colgo l'occasione per farle i miei complimenti per il romanzo "Quando il destino bara "che ho letto tutto d'un fiato (meno di due giorni e meno di una giornata..)perchè ben scritto e ricco di interiorità !!!non amo molto le storie d'amore ma in questo caso direi devo ricredermi e invito altri a leggerlo.
Una storia d'amore leggera è affascinante, che trasporta il lettore in un passato amato da tutti gli Italiani.
Racconti intensi e carichi di sentimento. Racconti che fanno sognare ad occhi aperti. Approvato!!!