Non ho scelto io di essere viva. Se lo avessi fatto avrei tanto voluto nascere in una famiglia degna di questo appellativo. Invece non è proprio andata così. Mio padre, ubriaco fradicio, picchiava a sangue tutti le componenti umane ed animali della mia famiglia. Eccola qui la mia meravigliosa infanzia. Irina camminava sulle sue gambe esili, attraversando la strada, occhi chiusi, le mascelle serrate, la sigaretta accesa. Morire, quel giorno, sarebbe stato perfetto. Tutto perduto. Inverno dovunque. Di certo non poteva sapere, né capire, né accettare che quello era solo il prezzo dell’ennesimo, faticosissimo, inizio. Ma il fato scrive storie inaspettate per tutti i viventi che usano l’audacia senza sottomettersi agli eventi.