Albanova è il nome attribuito da Benito Mussolini a tre diversi paesi della Campania, antiche terre di briganti e prostitute. Si tratta, dunque, di un nome scelto col chiaro intento di debellare la cattiva fama che quelle stesse terre avevano ottenuto financo oltre i confini d’Italia. Tuttavia, dopo la morte di Mussolini, quei tre paesi riprendono i loro nomi d’origine. Il romanzo è ambientato, per la precisione, a Casal di Principe e racconta la storia di Vincenzino ed Ivan, al tempo della II Guerra Mondiale, anni in cui il padre di Vincenzo combatteva in Africa Orientale. L’uomo, fino alla morte, porterà con sé due segreti, arrivando a chiudersi in un ostentato mutismo, al punto da evitare ogni dialogo con il figlio. Unico amico dell’ingenuo Vincenzino è Ivan, “un ragazzo di strada…”, che lo protegge da ogni genere di pericolo. Vincenzino diverrà professore e otterrà la cattedra proprio presso la Scuola Media Statale di Casal di Principe; Ivan, invece, accetta di fidanzarsi con Gloria, la figlia del Boss del paese. A questo punto, i due amici interrompono ogni rapporto. Ma, quando Elio - alunno di Vincenzino - viene assassinato proprio a Casal di Principe, il professore, affranto dal dolore, bussa alla villa dove vive Ivan, che, nel frattempo, è divenuto noto come “il camorrista”.