Era il 2 Novembre il giorno della commemorazione dei morti e io ero dentro “Il Mausoleo dei Morti” della mia famiglia. Il silenzio era sovrano. Notai che a sinistra vi era una piccola nicchia che pareva essere una porta d’ingresso al piano sottostante. Mi avvicinai e soffiai su quelle foto che erano quasi coperte dalla polvere, restai impietrito. La terza foto non aveva volto… aveva il vestito nero, ma dalle sue maniche non uscivano le mani e calzava due scarpe nere, tirate al lucido. La porta della nicchia si aprì e rimasi inorridito dalla voce che m’invitava a entrare. «Vieni con noi! Sei tu che vuoi le risposte alle domande che poni da quando sei arrivato, noi possiamo dartele, vieni…» Ripeteva gelida e aggressiva quella “voce”. Accanto a me spuntarono Arnel e Siegfried, i quali mi presero le mani spingendomi fino alla parete opposta per allontanarmi da quella nicchia, dove mi voleva trascinare la “voce”… Siegfried e Arnel continuavano a ripetere: «Se entri lì dentro non ne uscirai più! Quello è il luogo dei dannati, dei morti violenti!» Urtato da quel ripetersi dell’insistere della “voce” dissi: «Ascoltami, chiunque tu sia, voglio solo conoscere le verità che ha colpito la mia stirpe. Capisco che tu invece, vuoi solo crearmi problemi… Forse avevi pensato di eliminare i curiosi dalla vostra storia piena di assassinii di bambini e adulti, misfatti e misteri? Io, volevo darvi la possibilità di potere passare “oltre” per uscire da quest’oblio che vi trattiene qui bloccati perché non volete espiare i vostri crimini! Volete eliminarmi? È un errore! Chi sei tu, che cerchi di portarmi lì dentro come ti chiami? Cos’è che ti lega a questo “Mausoleo dei Morti”.» Si senti un’imprecazione. Continuai per fargli capire che non ero solo: «Vuoi fare il furbo? Sappi che io e i miei amici “folletti”, lotteremo fino a quando di voi non resterà più neanche il ricordo! Credimi è una promessa.» Un ghigno, un mugugno assordante è stata la sua reazione. La porta della nicchia si richiuse sbattendo e la polvere ritornò sulle foto, com’era prima.