Nel mondo della sensibilità ambientalista e pacifista non manca chi contesta l’attributo di “superiore in senso assoluto”, verso la specie umana nell’ambito del regno animale. Ciò in ragione di una visione della storia dell’umanità come di un susseguirsi di guerre e stermini fra gruppi della stessa specie, vantando inoltre un diritto di proprietà assoluta su tutte le altre. Il tutto finalizzato alla appropriazione egoistica delle fonti di vita offerte dal pianeta. Il protagonista Alberto, insieme alle eredità ancestrali proprie della sua specie paniscus, ha dovuto assimilare, attraverso l’educazione ricevuta in ambiente umano, molti principi e conoscenze propri della civiltà umana. Il contrasto fra i due modi di essere e di concepire la vita, nell’ambito di uno stesso soggetto, è elemento caratterizzante il racconto. Dalla sintesi delle vicende narrate l’auspicio di un modesto contributo a una concezione meno egoistica, verso il prossimo e verso la natura.