La trama di “Le mille riserve dell’anima” ruota intorno al suo protagonista Edward che lotta con il crescente disagio nei confronti della società del consumismo, la quale impone schemi convenzionali ai quali non sa più adattarsi. Esasperato, Edward, si ritrova nel mausoleo che custodisce le cosiddette “foglie del destino”, in India, per cercare quelle risposte che lo assillano da una vita intera. In un viaggio che è prima di tutto interiore, Edward racconta di lavorare in un ospedale psichiatrico, sopraffatto da alcol e insonnia, tormentato da una vita che lo rende tremendamente insoddisfatto. In questo flashback, il protagonista si ritrova a districarsi con il ritrovamento di un’agenda appartenente ad un certo Taylor Grant e continua con la conseguente curiosità del primo di scoprire chi fosse quel tizio tanto sbadato da perdere i suoi appuntamenti. La ricerca di un qualsiasi indizio che lo conducesse a Grant lo porta inesorabilmente ad immischiarsi in fatti di vita privata di un tipo che, in fondo, non sapeva della sua esistenza. Nel diario scopre del travagliato rapporto di Taylor con l’Amore. I due, Edward e Taylor, ad un certo punto si incontreranno, scoprendo di avere molto in comune. Decideranno addirittura di andare a vivere insieme. Ma è quando Taylor scompare che Edward viene a sapere che tutto il suo malessere e quel rifiuto per la società in cui vive deriva dai postumi di un incidente capitato tempo addietro e che gli ha fatto perdere la memoria. Edward si è incarnato in un alter ego, Mr. Grant, un soldato che vive in un tempo anomalo, in quello che è uno scenario post-apocalittico. La narrazione cambia spesso punto di vista e ciò al fine di far emergere la necessità di riscoprire le mille sfaccettature di personalità che, in fondo, si inabissano dentro ognuno di noi. Sarà una lettera di Karen che smaschererà definitivamente le due facce del protagonista.