Siamo in pieno periodo della legge Fini - Bossi e una mattina, durante la pausa estiva, con degli amici ospiti a casa, mi viene di scrivere di getto questa storia che capita ad un povero immigrato che cerca di vendere sulle spiagge dell’isola le sue pezze di colore e qualche oggettino tipico dell’estate (ventagli, collane, porta cenere da spiaggia ecc.). È una domenica e dovrebbe essere una giornata di festa e di vacanza ma nel giro di qualche ora per lui si sta trasformando in una tragedia che impegnerà le forze dell’ordine locali e in qualche modo i bagnanti vacanzieri che hanno assistito all’evento. Per fortuna il buon senso di alcuni e il senso di responsabilità del capo della stazione dei Carabinieri del luogo riescono ad imprimere agli eventi un indirizzo positivo per tutti. È opportuno far presente che alla stesura del “Racconto estivo” hanno partecipato e sostenuto con il loro entusiasmo le giovani figlie dei miei amici Federica e Noemi che per tutto il tempo della scrittura mi hanno affiancato e ogni tanto dovevo aggiornare gli sviluppi dell'evento. (È come se l’avessimo scritto a tre mani)!