Durante la festa del santo patrono di Borgo Fracassi, le vite dei Maron, l’ultraottantenne Fulgenzio e le figlie Elsa e Bice, sono sconvolte dal ritrovamento di un cadavere all'interno di un fosso che costeggia le loro terre, dall’aria decisamente particolare. Elsa, la figlia maggiore, si troverà suo malgrado coinvolta nelle indagini che il capitano dei carabinieri Luigi Spada, impenitente donnaiolo, sta conducendo su quello strano caso, dove, all’omicidio, si intrecciano il traffico locale di droga e loschi affari immobiliari. Il tutto condito da un matrimonio all’orizzonte tra la svampita Bice e il Conte Mintrigo Fracassi, ultimo rampollo della famiglia che ha dato i natali al borgo, noto sia per le assidue frequentazioni del Bar Sport che per le finanze non certo floride da risanare. Ma trame ben più losche si profilano all’orizzonte che coinvolgeranno l’intero borgo. Spetterà allora ad un nuovo improponibile duo dipanare la matassa.
Semplice, avvicente, letto in un fiato! Bravo Stefano!
Sarà che i miei genitori erano veronesi e quindi comprendo benissimo le parti in dialetto, ma è stata per me una lettura molto piacevole...una terapia. Adoro chi scrive in modo semplice ed anche per questo ti fa entrare direttamente nella storia.
Piacevole lettura, anche se sono Emiliano, la mia frequentazione del Veneto mi ha permesso di seguire molto bene anche il dialetto. Penso che sia un buon inizio, aspetto per dare un giudizio sincero il quinto romanzo.