Il libro narra di eventi e circostanze che nella vita di un uomo, possono lasciare il segno addirittura seguendolo fin dall’infanzia. Il passare degli anni, la quotidianità permettono di metterli da parte ed anche se tornano in sogno, non si riesce a coglierne il significato. All’improvviso poi, mentre si attraversa un periodo di disorientamento affettivo e si fa un bilancio della propria esistenza, quello che pare un piccolo ed insignificante simbolo scritto sulla sabbia, cambia completamente la prospettiva della sua esistenza. I sogni di Giuseppe, il protagonista, cominciano a prendere corpo e significato; una terra, quella della Puglia, abituata alla semplicità e all’esodo si trova investita da fama e ricchezza, grazie ad un reperto di cui da sempre la letteratura si interessa. Nello scorrere della vicenda, l’uomo fin troppo sicuro di sé, guascone e sensibile alle grazie femminili, in una serie d’imprevisti e difficoltà in cui si trova suo malgrado, trova e comprende il significato e la vera essenza dell’amore. L’amore per Elena, donna moderna, colta e bella, vissuto anche senza condividerne l’intimità; l’amore della carne trasfigurato nel valore metafisico. Si ammette l’esistenza del fato, del destino in cui gli uomini mettono la loro opera costruttiva, il loro libero arbitrio, soggetto comunque all’inevitabile. Un destino scenografico in cui si muovono i sentimenti dell’amore, della fede e dell’appartenenza alla comunità.